IL CINEMA: UNA NUOVA ARTE
La parola cinematografia significa scrittura del movimento. Sotto questo punto di vista la
nascita del cinema rappresentò una decisa innovazione. Al cinema in un certo senso, la società di fine secolo affidò il compito di rappresentare quella condizione di immobilità, che sociologo tedesco crea un Simmel riconosceva come costitutiva dell'uomo metropolitano, sottoposto al rapido e ininterrotto mutare delle stimolazioni sensoriali. Come si aggiunti alla tecnica cinematografica è noto, furono i fratelli Lumière a creare i primi apparecchi in grado di trascinare pellicole contenente una serie di fotogrammi e di proiettarli in rapida successione su uno schermo bianco, in modo da creare l'illusione del Movimento. I fratelli Lumière però non colsero Probabilmente un immenso potenziale della loro invenzione, limitandosi a impiegarla per scopi piuttosto documentaristici. L'utilizzo del cinema come strumento di comunicazione, di intrattenimento sociale nacque Grazie all'Opera di due Pionieri George Melies e David Griffith. Con il primo la ripresa cinematografica cessò di essere mera documentazione dell'esistente per diventare messa in scena di situazioni fantastiche. intitolato. Dobbiamo invece a Griffith la grammatica del cinema, che anche noi conosciamo e la consapevolezza senza del potenziale geologico e pedagogico-sociale del nuovo strumento. Con loro due il cinema divenne una vera e propria forma di spettacolo, cioè di ri-creazione della realtà attraverso la messa in scena, in quanto la tecnica di ripresa e di proiezione cinematografica offriva risorse espressive fino a quel momento sconosciute: cambiando inquadratura si poteva ad esempio avvicinare e allontanare gli oggetti creando così illusioni di situazioni differenti diversamente interpretabili. Lo spettacolo cinematografico Si trasformò fin da subito in una forma di intrattenimento a buon mercato accessibili anche alle classi popolari: Nickelodeon, Questo negli Stati Uniti era il nome delle prime piccole sale cinematografiche di quartiere, così chiamate perché il prezzo di entrata era di un solo Nichelino. Forse per questo motivo la cultura alta guardò al cinema con una certa sufficienza se non con disprezzo.