giovedì 26 marzo 2020

VERIFICHE FINE CPITOLO


ESERCIZIO1:
Comte elabora questa legge, "la legge dei tre stadi" per fare riferimento alla conoscenza umana e al suo tentativo di spiegare la realtà fisica e sociale.
Il primo stadio è detto "teologico", dove i fenomeni naturali e storico-sociali vengono concepiti come frutti dell'azione divina.
Il secondo stadio è detto "metafisico", dove si tende a sostituire gli dei con entità astratte.
L'ultimo stadio è detto "positivo", dove l'uomo previene una conoscenza scientifica dei fenomeni.
ESERCIZIO 2:
Qual è stata l'importanza di Marx per la sociologia?
L'importanza di Marx per la sociologia: la sua riflessione  mette in luce l'elemento da cui si genera la rappresentazione illusoria e contorta che si ha della società: è la tendenza degli uomini a elaborare una visione della realtà condizionata dalla loro posizione sociale e dagli interessi a essa connessi.

ESERCIZIO 3:
In che senso Durkheim parla di "dimensione sociale" del suicidio?
Basandosi su una raccolta di dati empirici, lui cerca di interpretare il fenomeno delle morti volontarie come un fatto "sociale". A questo proposito ci sono 3 condizioni:
  • quando l'integrazione sociale è debole e l'individuo finisce per far capo solo a se stesso, si verifica così  il suicidio egoistico.
  • quando l'individuo fatica a trovare la propria individualità e ripone la sua essenza in un valore collettivo, si verifica il suicidio altruistico
  • quando viene meno il potere morale della società di disciplinare le passioni dell'individuo, si verifica il suicidio anomico.
ESERCIZIO 4:
Che cos'è un "tipo ideale" e qual è la sua utilità per l'indagine sociologica?
I tipi ideali sono modelli interpretativi generali che il ricercatore elabora a partire dalla realtà empirica, selezionando o accentuando determinati aspetti di questa realtà, creando una configurazione più coerente. Il tipo ideale funziona come un modello di riferimento rispetto al quale inquadrare i singoli casi, è utile per stabilire confronti e correlazioni tra i fenomeni oggetto di ricerca.

ESERCIZIO 5:
A chi si deve l'espressione "disincantamento del mondo" e a che cosa si allude?
Questa espressione si deve a Karl Marx e con disincantamento del mondo si inende venir meno degli aspetti magici e religiosi della vita.

ESERCIZIO 6:
Qual è il contributo offerto da Pareto allo sviluppo della sociologia?
Pareto ha dato un contributo significativo alla sociologia. Nelle sue intenzioni la sociologia è un corpus di concetti e dottrine che riguardano la società, il diritto, la morale e la politica. Il fulcro di queste questioni è l'agire umano che si classifica in modo diverso e originale. Secondo lui, le azioni umane possono essere:
  • logiche: azioni in cui la connessione tra mezzi e fini presente nel soggetto ha una rispondenza oggettiva.
  • non-logiche: azioni dove questa rispondenza manca
ESERCIZIO 7:
Cosa intende Park per "ecologia umana"?
Park dice che i fenomeni sociali debbano essere compresi in relazione a quei meccanismi di competizione, selezione e adattamento che secondo la biologia, sono alla base del rapporto tra organismi e il loro ambiente.

ESERCIZIO 8:
In che senso, secondo Park, la realtà urbana produce nuovi "tipi umani"?
Lui nota come la divisione del lavoro conseguente all'urbanizzazione abbia creato nuove figure professionali e nuove istituzioni e organizzazioni che sostituiscono le tradizionali reti di relazioni tra le persone. Queste realtà creano nuovi "tipi" umani e nuove dinamiche relazioni.


PARETO: L'AGIRE UMANO TRA LOGICA E NON-LOGICA


PARETO: L'AGIRE UMANO TRA LOGICA E NON-LOGICA
     Pareto, sociologo italiano diede un grosso contributo allo sviluppo della sociologia. Nel 1916 pubblicò la sua opera Trattato di sociologia generale, nel quale afferma che la sociologia non è una disciplina specifica ma un corpus di concetti e dottrine che riguardano, la società, la morale, il diritto. Il fulcro è l’agire umano.
     Secondo Pareto le azioni umane possono essere:
      a) logiche, azioni in cui è presente la connessione tra mezzi e fini
      b) non-logiche, azioni in cui non è presente questa connessione.
     Quando un'azione è non-logica non vuol dire che è priva di significato perché:
  • la distinzione tra logico e non-logico è molto spesso un'astrazione, in quanto nelle situazioni concrete i due tipi di azioni sono spesso mescolati.
  • le scelte non-logiche hanno comunque un qualche fondamento, che provengono dai 'residui' ovvero gli impulsi a cui la natura umana obbedisce e dalle 'derivazioni', ovvero le razionalizzazioni che l'essere umano adduce a sostegno della sua condotta.
Secondo Pareto è impossibile comprendere il mondo sociale senza tenere conto della azioni non-logiche, perché anche queste hanno possono rivelarsi funzionali al conseguimento di un altro obiettivo. Pareto accoglie l'eterogenesi dei fini di William Wundt, secondo la quale gli effetti più importanti delle interazioni vanno spesso al di là delle finalità intenzionalmente perseguite dai loro autori, per questo la società non può essere compresa unicamente partendo dagli scopi che gli individui perseguono.
Vilfredo Pareto. A cent'anni dal Trattato di Sociologia generale


LA SCUOLA DI CHICAGO


LA SCUOLA DI CHICAGO

Nel 1892 a Chicago viene fondata l'università, dove nasce il primo Dipartimento di sociologia degli Stati Uniti. Qua prende forma la prima vera riflessione sociologica sulla città.
La Scuola di Chicago faceva capo a due sociologi in particolare: William Thomas e Robert Park.
A causa dello stretto legame che unisce la nascita della sociologia alla società industriale e questa allo sviluppo della civiltà urbana, si può dire che la città costituisce un oggetto della ricerca sociologica. Gli studiosi si concentrano sulla peculiarità del "vivere" urbano.
Park dice che anche i fenomeni sociali debbano essere compresi in relazione ai meccanismi di competizione, selezione e adattamento che sono alla base del rapporto tra gli organismi e il loro ambiente: questa prospettiva viene detta "ecologia umana". Secondo Park, anche la città va studiata in questo modo. Nel saggio "La città: indicazioni per Io studio del comportamento umano nell'ambiente urbano", lui si interroga in particolare sulla direzione che il modo di vita urbano imprime ai comportamenti umani e alle relazioni tra gli individui. Da un lato, nota come la divisione del lavoro conseguente all'urbanizzazione abbia creato nuove figure professionali e nuove istituzioni e organizzazioni che sostituiscono le tradizionali reti di relazione tra le persone. Dall'altro lato, afferma che l'ampiezza della popolazione urbana comporta una grande eterogeneità e l'affermarsi di condotte anticonformiste. Un altro aspetto che lui vuole precisare è il seguente: I diversi tipi umani che vivono nella città tendono a dare vita a tanti piccoli "mondi" sociali, fisicamente vicini tra loro ma culturalmente distanti.
William Thomas - WikipediaRobert E. Park | American sociologist | Britannica

WEBER: LA SOCIOLOGIA COME STUDIO DELLE AZIONI SOCIALI


WEBER: LA SOCIOLOGIA COME STUDIO DELLE AZIONI SOCIALI

Guidare sé stessi. Il concetto di condotta di vita in Max Weber ...L' opera di Max Weber può essere interpretata come il tentativo di superare questa opposizione tra la concezione positivista della sociologia e i nuovi modelli interpretativi che provenivano dalla cultura tedesca. Da quest'ultima Weber accoglie l'idea della specificità delle scienze umane: ovvero, non si occupano di 'cose" o di strutture sociali, ma di azioni umane, che rimandano a un soggetto cosciente, in grado di compierle intenzionalmente e di dare loro un certo significato.
L'oggetto della sociologia, secondo lui, sono le «azioni sociali», cioè i comportamenti individuali che hanno un significato sociale dal punto di vista soggettivo, cioè che sono influenzati dalla presenza di altri individui o da ciò che il soggetto agente si aspetta da loro.

Le tipologie dell'azione sociale
  • azioni strumentali: azioni che l'individuo decide di compiere in vista di un determinato scopo;
  • azioni morali: quando il soggetto sceglie una certa azione guidato da un principio etico oppure da un valore;
  • azioni tradizionali: si tratta di azioni che riflettono abitudini o regole sociali seguite in modo automatico;
  • azioni affettive: le azioni nascono da semplici bisogni emotivi dell'individuo.
La dottrina del “tipo ideale”
La necessità di interpretare i fenomeni sociali come il risultato dell'agire umano e del senso che gli individui danno alle azioni proprie e altrui non implica tuttavia, per Weber, la rinuncia al compito proprio di ogni conoscenza scientifica. Le scienze naturali adempiono a questo compito riconducendo i singoli fenomeni alle leggi universali che li governano.
Le scienze umane, invece si occupano della costruzione di tipi ideali, cioè di modelli interpretativi generali, che il ricercatore elabora selezionando o accentuando aspetti di questa realtà, al fine di creare una configurazione coerente. Weber può parlare di "borghesia" o di "economia cittadina" sapendo che nella realtà concreta la fisionomia dei singoli individui appartenenti alla borghesia o alle diverse economie urbane non è uniforme, e che ognuno di loro può presentare tratti diversi ed eterogenei. Il tipo ideale funziona come un modello di riferimento rispetto al quale inquadrare i singoli casi è utile per stabilire confronti e correlazioni, analogie e le eventuali differenze tra i fenomeni ricercati. Il "tipo ideale può essere utilizzato anche in rapporto alla classificazione delle azioni sociali. Solo astrattamente, esistono azioni "soltanto" morali, azioni "soltanto" strumentali.
Le concrete scelte degli individui sono quindi una mescolanza di queste diverse categorie.



DURKHEIM: IL PRIMATO DEL SOCIALE SULL'INDIVIDUALE

Biografia di Emile DurkheimDURKHEIM: IL PRIMATO DEL SOCIALE SULL'INDIVIDUALE

Mentre per Marx la percezione distorta che avevano le persone della società è dovuta alle differenze delle posizioni sociali di queste all'interno della società, per Durkheim questa percezione è dovuta alla tendenza di spiegare i fatti sociali in termini individuali. Noi pensiamo alla società, come un insieme di persone che diverse l'una dall'altra formano la vita collettiva. Durkheim, invece pensa che la società, insieme alla sue istituzioni, trascende l'individuo. Quindi non bisogna ricondurre la dimensione sociale a quella individuale, ma riconoscere che sull'individuo operano tendenze collettive, condizioni comuni all'intera società che possono essere in grado di guidare le sue azioni e i suoi pensieri.

Gli studi sul suicidio

Nella sua opera “Il suicidio”, “Studio di sociologia”, Durkheim vuole descrivere e leggere il fenomeno dei suicidi non come un fenomeno strettamente personale ma come un fatto sociale. Infatti, Durkheim non vede alle radici di un suicidio situazioni di tipo personale, definite da lui ‘cause suicidogene’. Secondo Durkheim invece si ha bisogno di una delle seguenti condizioni sociali:

1. Quando l’individuo vive in un ambiente con un’integrazione sociale debole, in questo caso si parla di suicidio egoistico.

2. Quando l’individuo non riesce o fa fatica a trovare la propria individualità, in questo caso si parla di suicido altruistico.

3. Quando l’individuo vive in una società dove il potere morale viene meno e non si riescono a controllare le passioni dell’individuo, in questo caso si parla di suicidio anomico, che dal greco significa senza leggi. Egoismo, altruismo e anomia sono tendenze collettive in grado di agire sugli individui.

La colpa di un suicida può essere attenuata dalla depressione?


Una strategia di difesa: l'appello alla solidarietà “organica”

Secondo Durkheim sull'individuo operano “tendenze collettive”, quindi per attuare misure preventive nei confronti dei suicidi è necessario promuovere la coesione sociale, ovvero la solidarietà: l'insieme di credenze e di sentimenti comuni alla media dei membri di una società. Le società preindustriali, sono caratterizzate da una solidarietà meccanica, che si fonda sulla somiglianza di tutti i membri della comunità. Nelle società complesse invece, la questione è più difficile, perché la differenziazione degli individui indebolisce la conoscenza. Durkheim riconosce tuttavia una nuova tipologia di coesione, la solidarietà organica, che si fonda sulla coscienza della dipendenza reciproca tra le persone, conseguente alla divisione del lavoro e alla specializzazione delle attività individuali.







MARX: UN'ANALISI STORICO-SOCIOLOGICA

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MARX: UN'ANALISI STORICO-SOCIOLOGICA
Il suo intento è quello di realizzare un'analisi globale della realtà e della storia che spazi dalla filosofia, all'economia, alla politica, dove però trovi spazio anche una precisa concezione della società. Marx dice che prima di tutto la storia è un evento materiale, in cui attori sono gli uomini impiegati nella produzione dei beni necessari al soddisfacimento dei loro bisogni. Ogni epoca storica è caratterizzata da un determinato livello di sviluppo di ciò che Marx chiama "forze produttive"; a ogni livello di sviluppo corrisponde una precisa configurazione della società, al cui interno gli individui occupano posizioni diverse, determinate dal rapporto che intrattengono con la proprietà dei mezzi di produzione. La divisione della società in classi è sempre esistita. Marx dichiara che la "storia di ogni società finora esistita è storia di lotte di classi".
Le classi dominanti e il dominio sulle idee
La classe dominante esercita il suo potere anche sulle classi che circolano nella società in cui opera, perchè essa dispone degli strumenti per affermare la propria concezione della realtà.
La visione del mondo elaborata dalla classe dominante è una "prigionia" della posizione sociale occupata da questa classe e degli interessi che le sono connessi, e quindi non può essere obiettiva.
Marx chiama ideologia questa rappresentazione falsata della realtà, elaborata dai membri di una certa classe sociale per difendere i propri interessi e il proprio operato, ma presentata nella forma mistificatoria di una verità oggettiva e condivisibile. Il rovesciamento del dominio capitalista presuppone lo smascheramento dell'ideologia borghese e l'acquisizione da parte della classe operaia di una piena consapevolezza di se e della propria condizione di sfruttamento.
La riflessione di Marx mette in luce: la tendenza degli uomini a elaborare una visione della realtà condizionata dalla loro posizione sociale e dagli interessi a essa connessi.

COMTE: L'INVENTORE DELLA SOCIOLOGIA


COMTE: L'INVENTORE DELLA SOCIOLOGIA

Comte ha un ruolo fondamentale nella nascita della sociologia, , viene chiamato infatti padre del Positivismo e della sociologia. Comte ritiene che l'umanità abbai raggiunto una tappa fondamentale della sua evoluzione: l'affermazione dello spirito scientifico, che definisce 'positivo', da qui la sua filosofia prese il nome di Positivismo. Argomenta e spiega la sua tesi nella sua opera Corso di filosofia positiva, dove spiega l’evoluzione dello spirito scientifico, suddividendola in tre ‘stadi’. Il primo lo stadio “teologico” in cui gli uomini credono che i fenomeni naturali siano il prodotto dell’azione divina. Nel secondo stadio, lo stadio metafisico” invece essi trasformano gli dei in entità astratte che possono decidere il decorso dei fenomeni naturali. Nell'ultimo stadio, lo stadio “positivo invece gli uomini iniziano a spiegare questi fenomeni con la loro conoscenza scientifica. Gli uomini hanno acquisito una conoscenza scientifica sottoponendo a osservazioni i fenomeni e individuando tra essi relazioni costanti e infine formulando delle leggi. L'approccio 'positivo' che adotta Comte è efficace sia per lo studio di fenomeni naturali che per lo studio di fenomeni storico-sociali, si tratta infatti di “monismo metodologico”, che significa che il metodo scientifico è uno a prescindere dall'ambito in cui viene applicato.
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La sociologia come fisica sociale

Lo stadio positivo, però, era stato raggiunto da poche discipline, ovviamente dalla matematica e dalla fisica, ma non aveva ancora coinvolto le discipline sociali.
La sociologia è infatti la conoscenza positiva dei fatti sociali. Comte cerca di sottolinearne il carattere scientifico, descrivendola con termini che riconducono alle discipline scientifiche. La chiama, per esempio fisica sociale. Inoltre, la suddivide in due branche: la statica sociale, che studia la struttura del sistema sociale, la dinamica sociale, che studia lo sviluppo del sistema sociale.
La sociologia conosce, infatti le leggi che governano i fenomeni sociali. Queste conoscenze , possono essere utilizzate dai politici per pianificare scientificamente la loro attività e riorganizzare razionalmente la società.
Comte intravede, nella sociologia, anche la possibilità di unire i valori comuni e condivisi, come faceva la religione. Comte predice anche la nascita di una nuova religione 'laica' con le stesse caratteristiche di una religione, con templi e culti, ma ispirata al culto della scienza e dello spirito positivo.


DALLA “COMMUNITÀ” ALLA “SOCIETÀ”

DALLA “COMMUNITÀ” ALLA “SOCIETÀ
Negli anni Settanta del Novecento Peter Berger, studioso statunitense, affermò che per favorire la nascita della sociologia si svilupparono anche le modalità di aggregazione e di interazione tra gli esseri umani. Nell'opera “Comunità e società” Ferdinand Tönnies descrive il cambiamento di queste modalità, contrapponendo le forme tradizionali della vita associativa e la nuova civiltà nata dall'industrializzazione. Secondo Tönnies la comunità è una forma tradizionale di vita associativa, caratterizzata da dimensioni contenute, relazioni frequenti e significative tra i membri e, soprattutto, da un comune modo di sentire. Ne sono esempi la famiglia, il villaggio e una piccola città.
Nella comunità il lavoro e il possesso sono comuni. La società invece è una forma associativa che nasce quando gli aggregati umani diventano più vasti; è caratterizzata da individui che vivono vicini ma senza legami organici che li uniscano gli uni agli altri. All'interno della società le relazioni tra le persone sono di tipo utilitaristico. Se nella comunità gli uomini sono uniti a dispetto di tutte le differenze, nella società essi restano irrimediabilmente distinti malgrado l'uguaglianza sancita dalla legge.
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